SI.AMO tra terra e cielo
Giorno 1
Siamo arrivati a Santa Cristina dopo 25 km di strada prevalentemente in salita.
Ci siamo lasciati alle spalle la città di Palermo, con le sue mille contraddizioni, la sua bellezza e il suo kaos.
Ci siamo avventurati su asfalto duro verso una non scontata presa di distanze dal nostro quotidiano, dalle nostre abitudini.
Abbiamo sperimentato la generosità della gente.
Abbiamo capito che per camminare non hai bisogno solo di buone gambe e buoni polmoni. Hai bisogno dell'altro.
Abbiamo sperimentato la sazietà e la fatica di chi inizia il suo cammino. La voglia di mollare. L'esasperazione del primo giorno. La timidezza nel conoscere chi poco prima avremmo reputato insignificante.
E ora siamo qui. Con la nostra vita alle spalle eppure sempre presente. Lo zaino, che pesa, ne è metafora: abbiamo lasciato tante cose fuori, ma qualcosa pure rimane. E, a volte, si rivela anche inutile. Frutto di una scelta sbagliata, non ponderata.
Il lago di Piana rifletteva i raggi del tramonto quando siamo arrivati. Il giorno si spegneva e il buio insinuava il dubbio: cosa ci faccio qui?
Partire è solo il primo passo. Ma è fondamentale.
Adesso bisognerà destrutturare, smontare. Convinzioni, pregiudizi, paure.
E poi, rimontare. Poco per volta. Ciò che rimane. Ciò che vale.
Ascoltando quanto siamo. Non quanto manca ad essere.
Attendiamo l'alba stanchi. Dormendo.
L'infinito sta dentro il frammento.
Saprà lui come lasciarsi attendere.
Noi facciamo ciò che possiamo.
Salvo Collura SJ
 
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