Il diario di Daria

Aragona, meta decisa un po' all'ultimo minuto ieri in sostituzione di Comitini. Qualche chilometro in più, certo, ma con la soddisfazione e l'energia che ho sentito dopo aver raggiunto

la sommità della collina ed essermi ritrovata a tu per tu con le pale eoliche, i chilometri e la stanchezza non li ho più sentiti. Davanti alle pale eoliche e al paesaggio che mi si è stagliato davanti ho riso, pianto, riso ancora, e mi sono resa conta di avercela fatta ancora una volta, con le mie gambe e quella determinazione testarda che mi porta sempre avanti. E che emozione poi trovare le mattonelle della Magna Via Francigena a guidarmi lungo le vie di Aragona fino alla botte e a quel momento che avevo a lungo immaginato. Oggi è un giorno di emozioni miste, dove alla voglia di arrivare si sovrappone già un po' di nostalgia all'idea di concludere quest'avventura. Ma si sa, il cammino in fondo te lo porti dentro, e sono sicura che sarà così anche per me. Domani mi aspetta Joppolo Giancaxio, dopodomani la tanto sospirata Agrigento e infine gli ultimi due giorni da Cammarata a Santo Stefano Quisquina e ritorno. Ho ancora qualche giorno in cammino e ho tutta l'intenzione di viverlo al massimo.


 

La penombra delle 5, l'aria fresca del mattino e il fruscio dell'erba accarezzata dal vento hanno accompagnato i miei passi vero Joppolo Giancaxio, spinti dalla consapevolezza di essere gli ultimi, che dietro il profilo delle montagne si nasconde il mare.
Joppolo Giancaxio mi ha accolta stamattina con tutta la tranquillità di una cittadina che alle 7 deve ancora svegliarsi da una calda nottata estiva. Un grosso cartello di benvenuto accoglie il pellegrino su uno sfondo di cielo terso, panchine enormi, una chiesetta che domina la piazza, e i primi abitanti del paese che fanno capolino dalle loro case e notano una straniera dalle loro parti, senza però perdere la gentilezza e il carattere cordiale tipico di questi piccoli borghi. Poi finalmente il bar apre e con esso il viavai di persone, le chiacchierate sul di dove sei, ma perché da sola, non hai paura etc. etc.
Noto con piacere che la prima accoglienza inizia sempre nella piazza principale e al bar, poi al panificio e così via.
E cosi mi godo anche questo penultimo giorno, sapendo che i miei piedi pretendono ancora passi da fare e che San Giovanni Gemini sarà felice di riavermi domani sera, pronta per Santo Stefano Quisquina.

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