SI.AMO tra terra e cielo
Ottavo giorno
Siamo arrivati.
La salita ad Agrigento è stata dura, ma la tappa, in sé, semplice e scanzonata.
Ci prendiamo un po' di tempo per noi. Per rileggere. Sfogliare tra le pieghe di questi giorni e trovare una-parola-per-me.
Ciascuno trova la sua.
La bellezza fuori, quella che possiamo contemplare nel creato, è tale se dentro riusciamo a scorgere già la nostra. Se non scorgo bellezza in me, difficilmente ne scorgerò fuori.
Abbiamo superato valli e montagne, oltrepassato boschi e fiumi, ci siamo sporcati di sudore e fango, abbiamo ascoltato il silenzio e parlato alle nuvole. Ma è nel cuore che abbiamo dovuto scavare per capire un po' più di noi.
Perché è verso il cuore che si apre il cammino più impegnativo e arduo.
E "cuore" non è che una parola per dire "te". La tua verità più intima.
Un cammino che sei chiamato a fare da solo. E solo se lo vuoi.
Puoi passare una intera vita senza capire chi sei. Né provarci.
Camminare fuori è solo un primo passo.
Camminare fuori è ciò che fa il pellegrino. Qualsiasi pellegrino.
Camminarti dentro è ciò che il cammino fa a te, pellegrino. È ciò che il cammino ti fa. Perché è il tuo cammino che ti fa, ti forgia, ti fa essere ciò che sei.
Tu sei il tuo cammino. La tua storia. I tuoi passi falsi e quelli ben saldi e determinati.
E questa è la tua bellezza: ciò che sei, nella tua totalità contraddittoria.
Il Kaos, in fondo, non lo hai mai lasciato. Ma hai scoperto un orizzonte che può dare senso a tutte le cose. Una parola che le racchiude tutte. Il tuo kosmos. La tua bellezza. Il tuo ordine.
E qui potrai tornare ogni volta che perderai la strada. Ogni volta che avrai bisogno di ritrovare la verità di te. Basterà tornare qui.
E poco importa se nel frattempo tante cose sono andate in frantumi.
Tu ci sei ancora. E da qui puoi ripartire.
Salvo Collura SJ
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