Il cambiamento è ineluttabile, l’ho sempre sostenuto.

Il vecchio assunto che non cambia mai nulla andrebbe rispedito al mittente e con esso consegnato all’oblio.

Ma una osservazione della realtà fatta con gli occhi umani di chi, per natura, non misura che ore e giorni fa veramente credere che nulla cambi.

Vi sono posti poi in cui il tempo, quello dei decenni, si misura lentamente e cosi si dilata in misura tale da apparire eterno e con esso la storia e la vita appaiono immutabili.

L’osservatore però che non presta attenzione ai dettagli finisce per non essere tale, per non fare analisi, per riportare, una volta per tutte, il momento e descriverlo come bloccato nel tempo.

Una sorta di pessimismo atavico proprio di chi non vede il microscopico cambiamento quotidiano ci fa anche mettere in evidenza solo i fatti negativi, il cattivo esempio (che è il più facile da seguire), le persone disoneste che poi in alcuni posti sono anche descritti come furbi.

Cosi nessuno o quasi vede quelle masse di onesti lavoratori che ogni giorno si alzano per cominciare la giornata lavorativa senza fine.

Gia perché a dispetto della preziosa conquista delle otto ore oggi più che ieri l’inseguimento di un guadagno utile per vivere ci porta a non tenerne conto, a sforare minuto dopo minuto, ora dopo ora quel limite posto nell’interesse del lato umano e non animalesco della nostra specie.

Così per compiere il proprio dovere abbiamo insegnanti che si alzano alle 4 ogni mattina per raggiungere il posto di lavoro, professionisti che dormono col taccuino sotto il cuscino per difendere i lampi di genio notturni, camionisti che si fermano sotto l’incessante pioggia per chiedere quale sia la giusta via …

dobbiamo, è prima possibile se non proprio presto, riscoprire il sapore della vita, quello che ci fa sentire veramente vivi, pensanti e liberi; dobbiamo o forse solo dovremmo riacquistare un senso di umanità che impedisca alle lancette del tempo di segnare la nostra vita perché se continuiamo ad inseguire un sogno misurandolo nel tempo finiremo la nostra permanenza nel mondo prima ancora di cominciare a vivere realmente.

Non che non si debba lavorare per vivere, anzi; solo che dovremmo riacquistare giorno dopo giorno, un secondo da dedicare a noi e moltiplicarlo o almeno aggiungerne uno in più domani.

Insomma vogliamo e dobbiamo riprenderci la vita e con essa il tempo che ci appartiene e non che ci rende schiavi.

Affettuosamente Buona Vita