Spazi: viaggio nei confini della memoria

Luoghi da recuperare, vivere, illustrare.

Premessa:

i luoghi sono punti di memoria, sono spazi che riempiono la nostra vita di ricordi ed emozioni – belli o brutti non è di per se rilevante – che sono e rimarranno parte della nostra vita e quindi del nostro essere.

Sono anche e ancora luoghi vissuti, posti in cui la gente trascorre con modalità ben diverse di un tempo il proprio tempo.

Voler recuperare quei luoghi togliendoli al degrado non significa aggrapparsi al passato per restarne mortalmente legati, ma per noi vuol dire permettere a chi visita questi posti di goderne appieno assaporando con tutti i sensi la bellezza dei luoghi.

Finalità del progetto:

offrire a visitatori e turisti un luogo unico non per la sua storia ma per il suo modo di porsi, di essere.

Vorremmo che chi passi per Racalmuto e venga a visitare questi luoghi possa accostare l’anima alle sensazioni, alle emozioni, ai ricordi di chi ci ha vissuto e ci vive.

Modalità:

per recuperare la memoria bisognerà in primo luogo sottrarla al declino, all’oblio; trarla dalla testa delle persone per renderla visibile, palpabile.

Per farlo abbiamo pensato di stimolare non solo i sensi ma anche la fantasia.

Realizzazione:

attraverso la visita dei luoghi, siano essi cortili, piazze, vie e viuzze del centro storico, riteniamo di poter stimolare, come detto, i ricordi e la fantasia: ricordi di chi quei luoghi li ha vissuti e non ci ha solo vissuto; fantasia di chi oggi come ieri immagina un mondo ed un posto che siano a dimensione umana, che si prestino al servizio delle persone e che permettano di vivere, convivere e condividere spazi, oggetti, muri e pavimenti stradali nel modo in cui lo si faceva oggi ma con il giovanile entusiasmo delle nuove generazioni.

DALLE IDEE ALLA PRATICA

Lasciamo il lato diremo poetico dell’idea che nasce da un incontro non propriamente casuale ma forse forzatamente causale tra di noi – siamo Piero Baiamonte, disinteressato artista che oggi cura un centro e si prende cura di alcuni luoghi per renderli accoglienti, familiari e perché no belli attraverso le sue opere e Nicolò Vignanello che nella vita non si occupa di arte (anzi invero ne capisco pressocché nulla) ma che prova nella pratica e nella prassi quotidiana a prendersi cura di se attraverso la cura del luogo in cui ho scelto di vivere – per esporre in termini “nudi e freddi” il progetto.

Per realizzare i sogni, però, c’è da sporcarsi le mani e alla fine non è sempre male.

Per realizzare il progetto abbiamo elaborato questo iter e modalità.

In primis organizzare un incontro con tutti coloro che vorranno far parte del progetto, incontro però che non sia finalizzato a discuterne ma che parta letteralmente col piede giusto.

Vorremmo infatti fare un giro per il centro storico del paese, in cordiale visita a quei posti che abbiamo detto della memoria.

Completato il giro in un pomeriggio – perché parliamoci con franchezza: abbiamo posti belli ma il centro storico sempre circoscritto rimane – “ritirarsi” in un luogo al chiuso e fornire carta e penna ai partecipanti invitandoli a mettere nero su bianco la loro idea per il recupero di uno spazio tra quelli visitati o magari prima esporre a turno la medesima idea.

Con ciò speriamo in due cose: stimolare la fantasia di chi ha preso parte alla camminata e invogliarli a farsi protagonisti del cambiamento dei luoghi.

Non verranno selezionate le idee migliori, tutte saranno degne di attenzione di incitamento alla realizzazione; questo al netto delle idee palesemente impossibili a realizzarsi (se vuoi installare una mongolfiera in un cortile stretto è ovvio che non si potrà mai realizzare, forse).

Dobbiamo poi invogliare non alla competizione ma alla collaborazione.

Successivamente coloro che avranno esposto i progetti saranno invitati a prospettarci come metterle in atto e soprattutto a collaborare “sporcandosi le mani” nella realizzazione dell’idea.

Compito degli organizzatori sarà anche quello di far interessare e sensibilizzare in ogni idea gli abitanti del posto convincendoli non solo della bontà dell’idea ma coinvolgendoli se possibile a dare una mano così da evitare che laddove si installino, per esempio, piantine queste manchino delle cure elementari come l’innaffiatura periodica e/o giornaliera nei periodi di caldo.

Siamo sicuri che da un lato tante saranno le idee e le mani che vorranno sporcarsi e dall’altro il supporto della gente che i luoghi da ravvivare vorrà fornire.

Questa la prima bozza dell’idea ma la cosa a cui teniamo di più è la collaborazione non solo nella realizzazione del progetto ma nel migliorarlo perché siamo coscienti che nulla è perfetto – tantomeno questo bozzetto – e tutto è sempre migliorabile.

Ecco la parola chiave deve essere “miglioramento”; dei luoghi, delle persone, del paese.

Racalmuto, domenica 19 settembre 2021

Pero Baiamonte

Nicolò Vignanello

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